sabato 10 ottobre 2009

Festa della Transumanza a Prestine


Il 3 ottobre 2004 mi sono recato a Prestine in occasione della festa della Transumanza; la transumanza consiste nello spostamento stagionale del bestiame tra due zone di pascolo complementari: una in montagna sfruttata lungo la stagione estiva, l'altra in pianura, ottima per il pascolo invernale.


Come sempre, in queste occasioni porto con me il mio registratore digitale ed una coppia di microfoni binaurali (cioè specie di auricolari che si infilano nelle orecchie) per tentare di “carpire” suoni ed atmosfere di ciò che accade intorno.


Dopo avere messo su nastro suoni generati da mucche, pecore ed esseri umani, ho gironzolato un po' per Prestine; ad un certo punto ho udito da lontano una canzone d'altri tempi, accompagnata da fisarmonica e scampanellii.

Giunto sul posto ho trovato un festoso crocchio di gente raccolto intorno a due musici che, come si può sentire dal documento sonoro, intrattenevano allegramente il pubblico. In seguito ho scoperto che si trattava de “I Alegher de Dosena”.

(http://www.brembana.info/folklore/alegher).


Di seguito le registrazioni ottenute, purtroppo a volte “disturbate” da passaggi di auto, moto, chiacchiere ecc., disturbi che aiutano però a rendere il clima di quel giorno.


Alegher a Prestine 1


Alegher a Prestine 2

Alegher a Prestine 4


Alegher a Prestine 5


Alegher a Prestine 6


Piacevolmente colpito da quell'incontro ho cercato notizie sullo web, ed ho lasciato un messaggio di complimenti: pochi giorni dopo il Piero mi raggiungeva al cellulare annunciandomi un prossimo intervento degli Alegher a Lovere.


3 commenti:

Janas ha detto...

Grazie per queste preziose
registrazioni sul campo
è bello lasciarsi guidare dalle orecchie

Carlo Giordani ha detto...

Grazie Janas, è vero: in questo mondo pieno di edonismo visivo e di inquinamento acustico, nessuno dà più valore all'udito.
E' bello goni tanto fermarsi ed ascoltare i suoni che ci circondano!

Janas ha detto...

Ciao Carlo
Dici bene, quell'edonismo visivo produce un'indistinto è velenoso chiacchericcio, che ormai copre anche il rumore delle macchine.
Per fortuna è ancora possibile lasciarsi dietro le orecchie tutto il fastidio sonoro dei nostri centri urbani per ascoltare il rumore dei nostri passi su un tappeto di foglie cadute. Vedere la luce delle stelle.