lunedì 4 agosto 2008

Biografia (quasi) completa


Sono un ingegnere elettronico; lavoro in una software house di Bergamo e sono a capo di 2 divisioni che si occupano di sviluppo software e di implementazione di infrastrutture sistemistiche.
Precedentemente ho lavorato come geofisico, occupandomi dello sviluppo di software di elaborazione di dati relativi a campi elettromagnetici. Nonostante la mia formazione tecnica sono sempre stato interessato alla fotografia ed ai suoni.

Ho iniziato la mia attività di "sound hunter" nel 1981: armato di un registratore a cassette portatile ho iniziato a registrare pioggia, temporali, uccelli, strade, officine, persone, ma avrei voluto ottenere qualche “composizione” con quei suoni: all’epoca per me era praticamente impossibile, i personal computer non esistevano ancora (ad un prezzo accessibile), così, anche a causa di qualche malfunzionamento nel Superscope, abbandonai tutto.

Vent’anni dopo, nel 2001, sotto l’influenza di tutta la musica ed i rumori che avevo ascoltato durante gli anni, ho deciso di riprendere l’attività interrotta: il sogno era lo stesso di vent’anni prima, creare composizioni da suoni che registravo. I minidisc recorders offrono un buon rapporto prezzo-prestazioni, pertanto ne acquistai uno, e riciclai i vecchi microfoni ancora funzionanti.

Bazzicando la rete ho imparato a costruire idrofoni e microfoni a contatto usando capsule piezoelettriche e microfoni ad elettrete a basso costo. Finalmente potevo acquisire questi suoni con il mio iMac, elaborarli con effetti, stratificarli, sezionarli con un “microscopio acustico” e costringerli a diventare “composizioni”.

Dopo i primi esperimenti, alcuni molto ingenui, altri un po’ più impegnativi, ho iniziato la tetralogia degli elementi: acqua, fuoco, vento, terra. Un brano composto con l’acqua è stato utilizzato al “Silent Waters concert at the Film Theatre Orion” a Helsinki nel 2002 e nella riedizione del 2003.

Parallelamente, stimolato dalla pubblicazione del libro di mia sorella, ho portato avanti il progetto “La voce degli alberi” raccogliendo con microfoni a contatto i suoni che le foglie degli alberi emettono quando sono scosse dal vento.

Durante l'estate del 2003 si sono svolti in Friuli 2 concerti: il primo di Eric La Casa e Jean-Luc Guionnet, il secondo di Benny Nilsen aka Hazard. Eric e Jean-Luc hanno proposto al pubblico una performance particolare: durante tre giorni precedenti il concerto hanno posizionato 24 gruppi di microfoni dappertutto nel paese, collegati ad un mixer a 24 vie. In diretta, a quattro mani, hanno “composto” il paesaggio sonoro che ne derivava: un risultato unico. In piccolo ho cercato di fare lo stesso con il mio brano “Talmassons”, usando 5 minidisc di sorgenti registrate per raccontare l’ambiente del paese in cui alloggiavo in quei giorni.

I miei amici mi chiedono lo scopo di tutti i miei assemblaggi: non esiste una risposta univoca. Innanzitutto se l’ascoltatore non riceve nessuna emozione da ciò che ascolta, non posso spiegargli cosa lui dovrebbe provare. La mia tecnica è semplice: estrarre dalle sonorità del quotidiano l’inaspettato, la curiosità; produrre emozioni dalla costruzione di un paesaggio sonoro che sta dietro i suoni nascosti di tutti i giorni che non siamo più abituati ad ascoltare.

Nessun commento: