E' stato un lavoro lungo: ascoltare ore di registrazioni, selezionare, scartare suoni (a malincuore), estrarre il respiro della macchina-diga.
L'amico Luís Antero ancora una volta mi regala spazio sulla sua netlabel.
Dighe, scaricabile gratuitamente qui.
01
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Si Sale
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Siamo saliti alla diga del Venerocolo a piedi, il field recording
richiede fatica.
Arriviamo al rifugio alle 12.30 di lunedì 4 luglio; subito un bel
pranzo ristoratore, con zuppa d’orzo e polenta e capriolo; vino rosso.
Nel pomeriggio le prime riprese e le prime prove di registrazione.
Martedì i guardiani ci
hanno fatto provare l’ebbrezza del viaggio in funivia. Alla stazione i
potenti rumori elettrici intonano la loro canzone.
Da qui in poi la diga del Venerocolo ci offre tutta la sua
policromia di suoni.
Periodicamente vengono verificati gli organi di scarico di fondo, ed
un’enorme quantità d’acqua versata a valle; è un test che garantisce che
tutto funzioni correttamente se fosse necessario svuotare con urgenza la
diga.
La sicurezza non basta mai, se gli organi elettrici dovessero
fallire, una pompa diesel è pronta ad intervenire.
All’interno le perdite d’acqua sono convogliate in stramazzi,
misurate e tenute sotto controllo.
Risalendo
la montagna si arriva al fronte del ghiacciaio, che dona la sua acqua
convogliandola in bocche, suggestive grotte di ghiaccio ricoperte di massi.
In zona eseguiamo un po’ di registrazioni. Aspettiamo che alcuni dei grossi
massi cadano dall’alto del fronte di ghiaccio.
L’acqua è troppo preziosa per essere gettata via: l’eccesso della
diga del Pantano viene convogliato al Venerocolo da una lunga condotta
sotterranea, scavata nella roccia; nei punti di controllo è visibile tramite
un cunicolo.
L’aria della condotta, sotto la pressione dell’acqua, produce sbuffi
periodici.
Torniamo dentro il Venerocolo: la diga è suddivisa in elementi,
collegati tra loro da un lungo tunnel: ogni elemento ha il suo stramazzo.
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02
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Organi
di Fondo
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03
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Pompa
Diesel
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04
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Stramazzi
EL6
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Bocca
del Ghiacciaio
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06
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Cunicolo
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07
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Sbuffo
d'Acqua
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Vento
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09
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Motori
Esterni
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10
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Canale
di Collegamento
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11
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Ancora
Vento
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12
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Stramazzi
EL5
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Tunnel-Posizione
23
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Elementi
4-5
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15
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Venerocolo-Lavedole-Pantano
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Dopo
un’intera mattinata dentro la diga del Venerocolo alla ricerca di racconti
sonori che solo lei può conoscere, un panino, e via, discesa in funicolare
fino allo smistamento di Lavedole e da lì risalita al Pantano.
Due i
protagonisti: l’enorme diga e Giacomo, il loquace guardiano, anziano di 23
anni di guardiania.
Racconti
dettagliati delle mille e più operazioni e monitoraggi necessari per
mantenere vivo ed efficiente l’organismo–diga.
E …
all’interno c’è da rimanere a bocca aperta, 32 elementi, l’Elemento 18, il
cuore della diga: pompe, saracinesche, manometri, pressostati e altro ancora;
la diga respira e pulsa.
Prima
di tornare al rifugio, Raffaele ci fa un ultimo regalo, un test della sirena
d’emergenza: nulla viene dato per scontato.
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Il
Respiro della Diga
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17
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Il
Cuore della Diga
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18
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Sirena
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Turbina
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Ultimo
giorno, la centrale del lago Benedetto.
Con due
diverse funicolari Pierluca ci porta giù ai due alternatori da 12 MWatt
ciascuno.
Tutta
l’acqua raccolta dalle dighe viene convogliata alle turbine dalle condotte
forzate, la centrale è l’ultimo anello di tutta la catena: la potenza
dell’acqua finalmente diventa energia elettrica.
Qui
tutto è sotto controllo, le lancette e il display degli strumenti inchiodati
con precisione millimetrica.
Visita
alla condotta forzata: 400 metri di salto, scavato nel ventre della montagna,
con tanto di camminatoio a lato per l’ispezione; un totale di 1700 gradini,
che si percorrono in circa 40 minuti.
Il
portellone di ferro, spesso una spanna, che chiude la galleria conclude con
uno schianto la nostra incredibile avventura.
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