Amico kurdo
Mi hai accolto nel tuo villaggio, straniero in terra straniera. Mi hai fatto entrare nelle tende, curioso tu di me e curioso io di te.
Le nostre lingue così diverse non ci hanno impedito di condividere qualche ora della nostra vita.
Non mi dimenticherò di te.
3 commenti:
No, scusa: e in che lingua comunicavate?
Linguaggio del corpo?
O vi limitavate a osservare?
Il tuo blog è sempre interessante; vai così!
Grazie Stefano per l'incoraggiamento.
Stefania, avevo, ed ancora custodisco gelosamente, un piccolo vocabolario italiano-turco turco-italiano; i tempi tecnici di una conversazione erano dilatati all'infinito, sia con l'amico kurdo sia con Mustafà e gli altri.
Forse anche questo ha contribuito alla fine, scegliere e pesare ogni parola, comporre una frase con un ritmo fuori dal tempo
Posta un commento